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Eco-News in Sardegna: La nascita dei Nuraghi Ecosostenibili

I primi esemplari risalgono addirittura al periodo pre-nuragico, ossia al secondo millennio avanti Cristo anche se la loro diffusione viene datata dagli esperti, dal 1500 al 1100 a.C.. Stiamo parlando dei nuraghi, le costruzioni in pietra che caratterizzano la Sardegna.

Severi ma poderosamente maestosi, le tesi sollevate a proposito del loro utilizzo nell’antichità sono davvero svariate. Se per alcuni archeologi il nuraghe rappresentava una casa, per altri si trattava invece di luoghi di culto.

Sui circa diecimila nuraghi che si ipotizza siano stati edificati sull’isola, circa il 70% sono tutt’ora visibili anche se, in moltissimi casi, parliamo di ruderi che ne testimoniano una remota presenza.

Alcuni di questi però fanno eccezione, essendosi conservati in maniera eccellente, tanto da essere dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità come il famoso Su Nuraxi di Barumini, molto visitato da chi si reca in Sardegna per trascorrere le proprie vacanze tra mare e cultura, anche con la propria auto prenotando il viaggio in traghetto dal sito https://offertetraghettisardegna.net/ che permette così di evitare l’aereo.

Interessante è anche l’incrocio delle teorie a proposito delle varie tipologie dei nuraghi che, in linea generale, vedono nuraghi a corridoio (proto nuragici), nuraghi monotorre, nuraghi a tancato e nuraghi polibati. L’iconografia classica è quella che ci riporta ai nuraghi monotorre a thòlos in quanto sono quelli più diffusi in Sardegna. Sono caratterizzati da una torre conica dove trovano spazio una o più stanze sovrapposte, coperte da una finta volta oppure da concentrici cerchi in pietra.

L’idea di Fuksas

Se la storia remota ci parla di nuraghi come soluzioni abitative dei primi abitanti dell’isola, al giorno d’oggi le linee di queste costruzioni sono state prese ad esempio per realizzare un progetto firmato dall’architetto Fuksas insieme alla moglie Doriana.

Non si tratta solamente di un abbozzo creativo elaborato da questo professionista famoso in tutto il mondo, dal momento che la sua idea ha preso forma attraverso quattro eco nuraghi totalmente sostenibili che hanno preso il nome di Luxi, Palas, Nea e Arenada.

Per realizzare il nuovo sogno di Fuksas è stata scelta una location di indiscutibile bellezza: Is Molas a Pula, nella parte più scenografica del sud Sardegna. Proprio in questo territorio l’architetto ha scelto di costruire quelle che ha definito, sculture da abitare e che sono state realizzate utilizzando materiali locali come il legno dell’isola e la pietra sarda. Le quattro strutture vedono l’impiego di impianti ad elevatissimo risparmio energetico e un sistema che prevede l’uso sostenibile dell’acqua che viene riutilizzata per evitarne lo spreco.

All’interno di uno spazio di cinquecento ettari che è stato ampiamente rispettato oltre a questi eco nuraghi, sono state realizzate anche quindici ville ben armonizzate con la selvaggia vegetazione.

L’idea di Fuksas è stata quella di rispettare anche l’autoctona cultura tanto da ispirarsi proprio alle costruzioni più caratterizzanti della Sardegna: i nuraghi che, in questo caso vedono l’involucro esterno costruito con il cocciopesto con una tonalità di colori che spaziano dal grigio al rosso cupo passando per il cipria e il crema mentre gli interni hanno pareti rivestite di calce come quelle che si trovano negli hammam marocchini.

Sicuramente stiamo parlando di costruzioni esclusive ma occorre premiare il concept di Fuksas che potrebbe anche aver rilanciato la nuragica cultura nel XXI secolo.