Se guardiamo al futuro dell’urbanistica, è facile immaginare scenari cupi in cui le città sono avvolte da un aria irrespirabile e sono composte da enormi strutture cementificate che devono assolvere il compito di ”contenitore” per la popolazione in aumento. Eppure c’è chi combatte questa visione con idee innovative e un po’ visionarie che rientrano nell’ambito dell’ ”architettura ecosostenibile”: essa si occupa della progettazione e creazione di strutture che non influiscano o abbiano un minore impatto ambientale. Il concetto di sostenibilità è il caposaldo di questa di architettura che cerca di sfruttare al meglio una serie di variabili come energie rinnovabili, materie prime riciclate o a chilometro zero, sistemi di domotica per una gestione ottimizzata degli ambienti e un sapiente utilizzo degli elementi naturali come pioggia, vento e sole per abbattere i consumi. Di seguito alcuni tra i progetti più particolari.
Bosco Verticale
L’ambizioso progetto made in Italy di Milano (considerata tra le città più inquinate dallo smog in Italia) è il nome del complesso composto da due palazzi a torre avvolti dal verde. Infatti, la peculiarità di queste strutture sta nel possedere più di duemila tipologie botaniche tra piante e alberi distribuite su tutta la superficie degli edifici per un totale di circa 7000 metri quadri. Lo scopo dell’opera è di dimostrare la possibilità di rinfoltire di aree verdi la città senza dover necessariamente ricorrere all’espansione urbana.
Scuola galleggiante di Makoko
Situata in una bidonville di Lagos, in Nigeria, questa struttura composta principalmente di materiale ligneo è stata progettata e finanziata da un architetto locale, Kunlé Adeyemi, in collaborazione con il Programma per le Nazioni Unite per lo sviluppo e alcune organizzazioni non governative. L’idea di ricorrere ad una palafitta non è solo una scelta esteticamente innovativa: la regione in cui si trova è nota per frequenti alluvioni durante la stagione delle piogge e la sua conformazione le permettere di resistere ad eventuali inondazioni. Inoltre la scuola è dotata di pannelli solari e un sistema di riciclaggio dell’acqua piovana, divenendo così quasi autosufficiente dal punto di vista energetico.
Casa di pietra e Stacking Green
Un connubio tra sostenibilità ed efficienza è l’idea di casa dell’architetto vietnamita Vo Trong Nghia. L’edificio presenta una forma a spirale che connette in maniera continua il giardino con il tetto mantenendo una conformazione armoniosa inoltre, internamente gran parte dei rivestimenti e dei sostegni sono di un legno molto resistente e un impianto a LED ricopre i soffitti per ridurre i consumi energetici. Vo Trong Nghia è noto per altri progetti urbanistici nell’innovazione ecosostenibile come la Stacking Green, edificio avvolto dalla vegetazione e sviluppato in altezza su più livelli strutturati in modo da poter sfruttare al meglio la luce naturale e l’aria mantenuta a temperatura costante e filtrata grazie alle piante disseminate esternamente, oltre a un sistema fotovoltaico che rende l’edificio energicamente autonomo.
La lista dei progetti si arricchisce di nuove proposte ogni anno e sono sempre di più le strutture sociali che uniscono tecnologia solare con efficienza di luce e ventilazione naturale come il centro per anziani Merrit Crossing o la casa di cura Erika Horn che utilizza impianti geotermici. Ancora, l’architettura sostenibile può essere applicata per sfruttare il territorio a vantaggio dell’uomo come il Parco Buitenschot che, grazie a una serie di dislivelli artificiali, abbatte l’inquinamento acustico dell’adiacente Aeroporto internazionale di Schiphol ad Amsterdam.